…La scorsa volta vi avevo promesso un articolo tutto per voi. Come vedete, mantengo la promessa
Quando rispondo alla domanda: “Che lavoro fai?”, spesso mi sento rispondere che, probabilmente, i miei clienti sono solo donne. Se fino a prima della pandemia questo era decisamente vero, da diversi mesi sto ricevendo sempre più richieste da coppie o anche da uomini, decisi a cambiare il proprio stile di vita e non solo per intervenire sul peso corporeo o su fattori di rischio per malattie cardiovascolari o metaboliche.
Vi dirò di più: tendenzialmente gli uomini con cui lavoro raggiungono risultati migliori e più rapidamente delle donne. Sono quindi andata ad indagare, spulciando qui e là nella letteratura scientifica, per capire se le mie osservazioni trovassero un riscontro e un fondamento.
Una review interessante pubblicata su Advances in Clinical and Experimental Medicine nel 2020 ha raccolto una serie di dati sul comportamento alimentare nei due diversi generi, a partire dalle (non sempre ovvie) differenze basate sulla composizione corporea, sul fabbisogno energetico e sul metabolismo.
Per esempio, non tutti sanno che, con l’avanzare dell’età, nelle donne diminuisce la sintesi di lipidi, mentre aumenta nell’uomo, a scapito della sintesi di proteine. Questo diventa particolarmente evidente nei paesi industrializzati, dove la percentuale di uomini sovrappeso e obesi supera di gran lunga quella delle donne. Insomma, con la pace dei sensi arriva anche lo stop alla costruzione di muscolo e inizia l’accumulo di riserve di grasso.
Un fattore che influisce in modo importante, nell’uomo, sulla regolazione del peso e della composizione corporea, è il suo approccio nei confronti del cibo, che principalmente è guidato dal piacere legato al nutrimento, piuttosto che da considerazioni sui legami tra nutrizione e salute o da occaioni sociali. Ecco perché è molto più frequente che l’uomo sgranocchi davanti alla tv o che si rechi in un fast-food, rispetto a una donna.
La cosa divertente però è che poi l’uomo in qualche modo si accorge di avere delle carenze e allora va a riempirsi di integratori di ogni genere, che assume molto più spesso e in quantità maggiore rispetto all’altra metà del cielo. Si riscontra comunque una preferenza spiccata, come è facile immaginare, per composti proteici o preparazioni di amminoacidi nelle più svariate forme (pensa se sapessero che anche un eccesso di proteine va a finire in accumulo di grasso e non in aumento di massa muscolare…).
Il desiderio di cibo e la sua scelta sono, comunque, principalmente basati su caratteri individuali, intrinsechi e in genere non guidati da influenze sociali o emotive, elementi che invece si riflettono non poco nel comportamento alimentare femminile. Come scritto sopra, la leva principale è la ricerca del piacere associato al cibo. Se questo, da una parte, fa sottovalutare i propri eccessi, per esempio nel consumo di cibi zuccherati e/o grassi o di carne rossa e/o processata, dall’altra rende gli uomini meno vulnerabili alle tentazioni durante le occasioni sociali.
Inoltre, quando si accorgono che qualcosa non va (eccesso di peso o qualche “spavento” dopo aver ritirato le analisi cliniche di routine) oppure quando si fissano un obiettivo di performance o di peso, gli uomimi iniziano e mantengono il processo di cambiamento delle abitudini alimentari e lo stile di vita molto meglio rispetto alle loro controparti femminili. Non solo: a parità di impegno, riescono a raggiungere risultati migliori e/o in tempi più rapidi rispetto alle donne.
Insomma, avete proprio tutte le fortune, eh?
Mascolini (ci provo) saluti
dalla vostra consulente nutrizionale
Dr. Tatiana Gaudimonte
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Fonti: M. Grzymisławska et al, “Do nutritional behaviors depend on biological sex and cultural gender?” – Advances in Clinical and Experimental Medicine – 2020
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