Il rifugio nell’alcol per sfuggire allo stress da Coronavirus può essere un grave rischio per la salute della popolazione.
Scrivo queste righe nel giorno del mio compleanno: a causa del distanziamento sociale, posso solo brindare virtualmente con i miei amici, il che, lo confesso, è un po’ triste. Del resto, riterrei molto più triste aprire una bottiglia da sola, quindi va bene così.
Tuttavia, l’Istituto Superiore di Sanità ha diramato un bollettino secondo il quale il consumo di alcolici è cresciuto, in Italia, fino al 180%.
Questo aumento dei consumi è stato causato, in larga parte, dagli effetti psicologici, anche pesanti, che il lockdown ha causato su molti e per i quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma anche diverse associazioni di professionisti della salute, si stanno attivando.
Un contributo consistente all’aumento di alcolici è però dovuto dalla diffusione di fake news secondo le quali il consumo di bevande ad alta gradazione avesse un effetto protettivo dall’infezione del virus di Covid-19.
Tipo: fare gargarismo con superalcolici “disinfetta”; mantenere un certo livello di alcol nel sangue “indebolisce” il virus e via di questo passo.
Fake-news, appunto, perché l’alcol non solo non ha alcuna funzione protettiva, ma anzi: un consumo eccessivo mina la funzionalità del sistema immunitario e può rendere quindi più vulnerabili alle infezioni, soprattutto quelle delle vie respiratorie; inoltre, può favorire anche l’insorgenza o l’aggravamento di malattie non trasmissibili, come patologie cardiovascolari e diabete.
Infine, bere alcol non è una buona strategia per gestire lo stress, in quanto aumenta i sintomi da panico e i disturbi d’ansia, la depressione e altri disturbi mentali, che possono quindi sfociare, tra l’altro, in un aumento del rischio di violenza domestica.
È importante, ancora di più ora, mantenersi sobri in tutti i sensi. Bere un bicchiere di vino a pasto può sì risollevare lo spirito e fa parte della nostra cultura conviviale, ma è bene ricordare i limiti di consumo, indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità:
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- sotto i 18 anni qualunque consumo deve essere evitato
- per le donne adulte e gli anziani (sopra i 65 anni) il consumo giornaliero non deve superare 1 unità (= 125 mL di vino, 330 mL di birra)
- per gli uomini adulti il consumo giornaliero non deve superare le 2 unità
- È importante precisare che secondo l’evidenza scientifica, non esiste un “consumo sicuro”, nel senso che i rischi di danni alla salute aumentano all’aumentare delle bevande alcoliche consumate, dove il rischio di danni alla salute è nullo solo in assenza di consumo.
Un saluto analcolico, o quasi,
dalla vostra consulente nutrizionale
Tatiana Gaudimonte
info@loveyourbody.ch
Fonte: EpiCentro ISS, Alcol e Covid-19 https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-stili-vita-alcol